Imbattersi in perle false è un’esperienza più frequente di quel che si possa immaginare: per questo è opportuno essere in grado di riconoscerle (e tenersene alla larga). Ne parliamo con lo staff della Gioielleria Online Szulin.
Le perle vere non sono per forza naturali; possono essere anche coltivate. Nel primo caso esse vengono estratte dalle ostriche nelle quali sono state prodotte in maniera naturale; nel secondo caso arrivano, invece, da ostriche allevate, con produzione indotta. Fra l’una e l’altra tipologia ci possono essere differenze dal punto di vista della forma, della lucentezza e del colore, oltre che a livello di madreperla. Tuttavia le perle naturali risultano piuttosto rare e, come si può facilmente immaginare, costano di più rispetto a quelle coltivate. Di conseguenza, quasi tutte le perle che sono disponibili sul mercato sono coltivate.
Le perle false
Le perle coltivate vere non c’entrano niente con quelle false, che non sono altro che palline in porcellana, in vetro o in plastica che sono rivestite con sostanze madreperlacee di provenienza animale o che vengono rivestite con vernici opalescenti in modo da garantire un effetto perlato. Il valore delle perle false, come si può immaginare, è poco o nullo; esse vengono utilizzate soprattutto in bigiotteria. Per essere certi di avere a che fare con perle vere, ovviamente, basta affidarsi a professionisti che siano anche in grado di distinguere quelle naturali da quelle coltivate. Essere esperti di perle vuol dire avere studiato e disporre di un bagaglio di competenze che non può essere certo improvvisato dall’oggi al domani. Insomma, servono conoscenze tecniche specifiche.
Usare i denti per riconoscere le perle
Nel novero dei metodi più celebri grazie a cui si possono riconoscere le perle vere ce n’è uno che prevede di strofinarle sui denti in maniera delicata. Nel caso in cui si percepisca la superficie come granulosa o rugosa, vuol dire che la perla è vera; al contrario, con una perla in plastica o vetro, e dunque falsa, la superficie scorre sui denti liscia. Attenzione, però, ad alcune semplici ma importanti precauzioni: le perle non devono essere masticate e in generale non bisogna premere con i denti, per non correre il rischio di rovinarle. È opportuno usare gli incisivi ed essere certi che i denti siano puliti, perché in caso contrario le perle si potrebbero macchiare.
L’attrito tra le perle
Le perle vere sono rivestite, sulla loro superficie esterna, di madreperla che proviene dai molluschi e che le conferisce sia lucidità che brillantezza. Proprio a causa degli strati di madreperla esterni si possono riscontrare delle lievi imperfezioni per effetto delle quali le perle non riescono a scorrere in modo fluido. Di conseguenza, se si è interessati a riconoscere una perla vera è sufficiente sfregarla contro un’altra: nel caso in cui si percepisca un lieve attrito, si può ipotizzare che la perla sia vera. In mancanza di attrito si ha a che fare, invece, con perle false, dato che queste in genere sono rifinite con un rivestimento liscio. È consigliabile strofinare in maniera delicata e cercando di non essere eccessivamente energici, per non correre il rischio di danneggiare la madreperla.
Attenzione alle imperfezioni
Visto che le perle vere sono elementi naturali, è impossibile che siano perfette. Questo vuol dire che possono avere una forma lievemente irregolare o magari dei piccoli difetti. Insomma, per quanto possano comunque esistere delle perle vere perfettamente sferiche, è raro trovarne così: e in ogni caso avrebbero un costo elevato. Le perle vere sono tutte diverse fra di loro, a differenza di quelle false che, essendo standardizzate, sono uguali: sfere perfette e con una superficie che al tatto appare liscia, senza irregolarità.