Il giradito, detto anche patereccio erpetico, è un’infiammazione cutanea che interessa la parte terminale delle dita della mano causata da attacchi batterici e virali che vengono introdotti tramite la saliva oppure che penetrano all’interno della cute attraverso lievi ferite.
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Giradito: cause
Come anticipato, le cause del giradito possono essere diverse e hanno tre diverse possibili origini: batterica o virale, fungina, legata a conseguenze di lesioni meccaniche o da sostanze chimiche. A prescindere dall’elemento causa di lesione o arrossamento, il giradito consiste in ogni caso in un’infiammazione generata da herpes simplex virus di tipo 1 o di tipo 2. Si tratta di una patologia contagiosa; il giradito si contrae nel momento in cui il virus riesce, attraverso la cute, a penetrare all’interno dei fluidi corporei, diffondendosi all’interno dell’organismo. Mangiarsi le unghie o praticare attività a contatto con reagenti chimici possono esporre l’individuo a un rischio più alto di contrarre la malattia.
Giradito: contagio
Trattandosi di una patologia di natura virale, è possibile essere contagiati.Una delle principali cause di contagio è il contatto diretto con le mani di soggetti affetti. Si parla di contagio secondario, invece, nel caso in cui un individuo affetto da herpes labiale o genitale entra in contatto con chi affetto da patereccio, rispettivamente, tramite le labbra o i genitali.
Giradito: sintomi
I sintomi del giradito sono diversi. Quello più frequente e riconoscibile è un arrossamento della parte terminale del dito (indice e pollice sono le dita più esposte, ma tutte le dita possono essere interessate dall’infezione). Altri sintomi sono tumefazione e indolenzimento delle dita, soprattutto nel contorno dell’unghia, vescicole e prurito persistente. Nei casi più gravi possono verificarsi episodi di febbre alta, dolore intenso e persino perdita di coscienza.
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Giradito: rimedi
I casi più comuni di giradito non richiedono alcun intervento terapico specifico: solitamente, l’infezione guarisce spontaneamente nell’arco di 15-20 giorni. Durante il decorso, si consiglia di proteggere il dito infetto da urti e ed esposizione a polveri ed altri elementi non igienici, evitando al contempo di porlo a contatto con la saliva. In caso di persistenza della malattia, occorre solitamente intervenire tramite cura farmacologica: in tal caso, viene solitamente somministrato il farmaco aciclovir, un antivirale, previe visita e prescrizione mediche.